L'invenzione della tazzina da caffè
- Giovanni Adipietro

- 1 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 30 lug
La tazzina di caffè, oggetto comune diffuso in tutte le case e caffetterie di tutto il mondo, ha avuto una nascita travagliata ed abbastanza recente. Scopriamo assieme un po’ di storia, accompagnando così la creazione di questo strumento così utilizzato.
Nel XVII secolo, quando il caffè arrivò nei salotti più lussuosi del continente Europeo, per consumarlo si utilizzava un contenitore senza manico, che fungeva da "server" ed un piattino nel quale versare appunto la bevanda. Accanto erano disposti una discreta quantità di fazzoletti ricamati per via delle macchie che andavano a colorare i vestiti dei degustatori, causa la poca praticità della bevuta.

Per capire come siamo arrivati alla tazzina odierna bisogna fare un salto nel passato in Cina, nel 600 d.C. dove la porcellana, ricavata da una miscela di argilla, quarzo e caolino, veniva utilizzata per creazioni artigianali di eccezionale manifattura, traslucenza e notevole resistenza. Erano principalmente utilizzate come dono o bene prezioso per "I Figli del Cielo", gli Imperatori. In Europa, solo nel 1500, grazie agli accordi commerciali tra Olandesi e Cinesi, le famiglie aristocratiche fecero letteralmente "di tutto" pur di avere queste pezzi d'arte nelle loro abitazioni, simbolo di benessere economico e Status. Nel 1620, l'esportazione di materiali venne interrotta data la morte dell'imperatore cinese. Gli europei, così rimasti orfani di tali materiali iniziarono ad imitare i segreti degli artigiani cinesi arrivando a miscele quasi simili come la "blue delft" che spopolò immediatamente e diede vita alle prime maison storiche come Dresda in Germania e Sèvres in Francia.

Nonostante l'ampia diffusione il prodotto finale non eguagliava però ancora la Cina fino a quando, nel 1703, Johann Friedrich Bottger, chimico ed alchimista tedesco che, dopo esser fuggito di prigione data l'incarcerazione per "presunta capacità di trasformare i metalli in oro", incontrò un artigiano del vetro con il quale, dopo qualche esperimento, arrivarono finalmente all'aggiunta del "caolino" alla miscela.
Grazie alla combinazione delle loro menti si ottennero finalmente prodotti tecnicamente uguali a quelli orientali. Il povero Bottger venne però imprigionato di nuovo qualche anno più tardi per paura che rivelasse il segreto dell'Oro Bianco che comunque trapelò successivamente. Ad esempio gli inglesi arrivarono ad aggiungere anche cenere di ossa di animali per prodotti di notevole traslucenza e resistenza.
A costruire aziende e mercato intorno al settore della porcellana, soprattutto in Italia, furono la "Real Fabbrica di Porcellana di Capodimonte" Napoli, di Carlo Borbone e "Manifattura di Doccia" a Sesto Fiorentino con il marchese Carlo Ginori, il quale, dopo aver reso l'azienda di successo, nel 1896 passò la gestione dell'attività a Giulio Richard, un imprenditore della ceramica milanese. Proprio a Milano, grazie alla collaborazione di un'altra mente geniale: Luigi Tazzini, il pittore dell'accademia di Brera, avendo finalmente a disposizione la ricetta della miscela giusta per la porcellana e fortemente ispirato dall'art nouveau e la modernità delle linee diede vita alle cosiddette: tazzina, tazzinetta, el tazzin, el tazzinin, quest’ultimo utilizzato appunto per bere espresso.

Caratteristiche principali di queste porcellane sono: il colore bianco, uno spessore del bordo non eccessivo ma presente, il tipico fondo curvo per mantenere al meglio la crema, il manico per una presa comoda ed infine il materiale, ovvero porcellana Feldspatica e/o Fine Bone China.
Oggi il materiale utilizzato è ancora lo stesso, a svilupparsi in più sono stati il lato artistico e colori applicati al modello base di tazzina.
Avresti mai pensato che dietro una “semplice” tazzina da espresso in realtà ci fosse una storia complessa ed interessante?
Da ora in poi quando sorseggerai caffè avrai qualche conoscenza in più per poter degustare al meglio. Tutto questo a dimostrazione che ciò che diamo per scontato in realtà nasconde un mondo storico e culturale immenso alle spalle e che scoprirlo insieme può essere anche divertente.









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